Questa è la parte di me più difficile
da raccontare, perchè nonostante io abbia avuto
ed abbia molteplici passioni che non c'entrano niente
con i sentimenti, alla fine sono sempre questi l'aspetto
più importante della mia vita , come credo sia
per la maggior parte di tutte le persone. Inoltre, essendo
un rapporto di amore necessariamente fondato tra due
persone, vi sono questioni relative alla privacy delle
donne che sono state a fianco a me che non mi consentono
di raccontare in dettaglio come sono state le mie storie
d'amore, ammesso che qui io lo volessi fare.
Una cosa che posso dire senza alcun timore di essere
smentito è che non sono mai stato alla ricerca
di storie "leggere" o avventure di pochi giorni
e non sono mai riuscito a vedere il sesso come una sorta
di divertimento. Dico a me stesso pero' che in certi
periodi forse avrei dovuto riuscirci.
Ho avuto quindi diverse donne e diverse storie importanti,
ma non tante come hanno avuto altri uomini.
Ricordo la grande rabbia e vergogna che provai ebbi
all'età di 7 anni quando mia madre, ancora poco
più che una ragazzina, mostrò a sua cognata
una piccola scritta che io avevo fatto sul muro, nascosta
sotto ad un poster che avevo a fianco del letto, dove
io dicevo di amare una bambina della mia classe di cui
però ora non ricordo proprio più nulla.
Ricordo anche che all'età di 10 anni mi struggevo
dalla voglia di vedere una ragazzina della mia età
che abitava nella mia strada e mi ricordo come ascoltavo
rapito, pensando a lei, una canzone di Riccardo Cocciante
in voga in quel periodo che raccontava di un grande
amore. Non ricordo nè il nome della bambina nè
il nome della canzone. Ricordo il desiderio "animale"
che mi provocava sentire il profumo o meglio l'odore
di una mia compagna di classe, belloccia e formosa,
quando al pomeriggio, con le finestre chiuse per fare
atmosfera, si ballava in casa di uno o dell'altro nelle
feste di noi tredicenni di terza media.
Avevo già 16 anni quando baciai la prima ragazza
e come penso sia per tutti, ricordo ancora ogni momento
di quella sera. Dopo quei baci nacque una storia di
adolescenti di un paio di mesi. Quando la storia finì,
mi rimase l'amicizia con suo fratello maggiore, che
e' quella più profonda, attuale e più
lunga che ho mai avuta.
Di anni ne avevo invece 19 (agosto 1983) quando finalmente
feci l'amore per la prima volta, mentre tornavo
da Capo Nord, con una ragazza finlandese tre o forse
quattro anni piu' giovane di me conosciuta sul traghetto
tra Helsinki e Stoccolma. Sbarcati dalla nave lei mi
portò in casa sua, dove viveva con i suoi genitori:
nonostante la sua giovanissima età era lei l'esperta
della questione, non io. Assolutamente non ero io !!
Mentro ero in camera con lei, papà e mamma erano
nella stanza a fianco davanti alla TV. Se ripenso ai
quei pochi giorni della mia vita mi sembra ancora di
essere passato per un film. Non solo per quel che accadde
in quella casa, soprattutto per la sfrontatezza grazie
alla quale l'avevo conquistata, io di solito invece
timidissimo. Nella discoteca della nave, dopo che lei
mi aveva a lungo guardato mentre ballava, quando iniziarono
le musiche lente mi alzai dal divanetto senza staccare
gli occhi da lei e, buttata per terra la sigaretta accesa
che avevo ancora a metà, mi ritrovai (senza neanche
capire come io fossi riuscito a far quello) che la stavo
baciando in mezzo alla folla. Prima ancora di averle
chiesto di ballare con me, e men che meno di sapere
il suo nome.
Ero partito per quel viaggio lontano ancora innamorato
di una ragazza del mio paese che, dopo qualche mese
di baci appassionati e caste carezze con me, aveva infine
preferito al sottoscritto un mio amico piu' adulto conosciuto
poco dopo. Fortuna per lei, una scelta azzeccata, visto
che poi se lo e' sposato, ora ha due figli grandi e
vivono ancora insieme. Sono tuttora amico di entrambi.
Tornai da quel viaggio che ero guarito da quella passione,
ma non mi innamorai di quella bella ragazza del nord,
anche se lei continuo' a scrivermi frequentemente per
circa un anno e saltuariamente anche negli anni successivi.
Pensando a quel che mi accadde di solito dopo, non so
nemmeno io perchè quella volta non successe così.
Mi innamorai invece dopo qualche mese, in inverno, di
una dolcissima e secondo me bellissima (forse la più
bella che ho mai avuto) ragazza di nazionalità
cilena, profuga in Italia con la famiglia, scappata
dal suo paese dalla dittatura di Pinochet, mia coetanea
collega di Facoltà a Veterinaria. Dopo mesi di
imbarazzo reciproco, superata la mia timidezza riuscii
finalmente in primavera (20 maggio 1984) ad invitarla
ad un sabato in moto al mare con me. Una giornata che
poi la sera, a San Marino, complici anche le atmosfere
nebbiose di quei vicoli medioevali (in quel freddo pomeriggio
deserti) si trasformò in un lungo e passionale
weekend in hotel, scoprendo nei fatti che il mio fortissimo
interesse per lei era davvero ricambiato. Fu una storia
d'amore molto intensa tra due ragazzi appena ventenni
che scoprirono insieme tante cose nuove bellissime,
che durò quasi 5 anni, anche se con diversi problemi
tra noi. Facemmo due viaggi in moto, di cui uno lungo
e sfortunato in
Grecia, Turchia e Bulgaria nel 1984, quasi impossibile
da farsi in quelle condizioni, con tante scomodità
viste le ristrettezze economiche che avevamo entrambi,
ed uno nelle
alpi francesi ed in Camargue nel 1985. Quando la
nostra relazione finì dopo anche un anno di convivenza
(novembre 1988), soffersi come mai più mi successe
in seguito, nonostante fui io il primo a volere quella
rottura. Per anni dopo la fine della nostra storia,
anche con altre relazioni in corso, anche molto recentemente
(maggio 2006), continuammo a cercarci e vederci, con
intervalli di tempo più o meno molto lunghi,
senza mai capire però esattamente perchè.
Nessuno dei due ebbe infatti intenzione di riannodare
quei fili strappati.
Dopo molti mesi di sofferenza, nel maggio 1989 si innamorò
di me una ragazza di un paese poco lontano del mio,
appena maggiorenne, molto dolce e carina, che riusci'
a colpirmi per il suo forte interesse e pazienza con
me e che in breve mi sollevò perfettamente dal
mio malumore. Feci con lei nell'agosto
1989 un viaggio in Abruzzo (ed uno a
Natale dello stesso anno fino ad Istanbul) con il
Land Rover che avevo appena restaurato. Lei era con
me quando nel marzo 1990 andai a prendere la
mia moto attuale dal concessionario di Bologna,
dove l'avevo acquistata usata grazie all'aiuto di un
mio amico. Ricordo che quella paziente e coraggiosa
ragazza quel giorno volle assolutamente venire con me,
anche se io spaventato dalle dimensioni della moto (che
all'epoca mi sembrava impossibile da governare) assolutamente
non volevo avere un passeggero. Penso che lei sentisse
che in quel modo , comunque andasse la storia tra noi,
io non l'avrei mai più dimenticata. Nell'estate
1990 andammo in
moto in Valle d'Aosta. Riuscì a farmi passare
due anni sereni, ma non provai a fermarla quando lei
, capendo finalmente che io non sarei mai stato preso
di lei come lei avrebbe invece voluto, decise di interrompere
la nostra storia (aprile 1991). Un pò però
stetti male anche per lei, che mi ci ero veramente affezionato..
Pochi mesi dopo, in un pub di Edinburgo mentre ero con
un amico , in
viaggio in moto (agosto 1991) rimasi stregato da
una ragazza delle Highlands Scozzesi che viveva sola
in quella città dove studiava come infermiera.
Passai con lei una settimana indimenticabile. Poi in
settembre mi raggiunse nella mia casa in Italia, dove
rimase tre settimane. Ero innamorato di quella ragazza:
a Natale 1991 con un viaggio per me spaventoso, in aereo
fino a Londra ed altre 24 ore di Bus nelle strade nebbiose
e innevate della Gran Bretagna, la raggiunsi dove era
tornata a vivere con i suoi genitori, un paesino sul
mare nel punto più a nord di tutta la Scozia.
Arrivato la' scoprii con molta amarezza che nonostante
le sue lettere e le sue telefonate, lei non era più
innamorata di me come lo era prima (e come io avevo
creduto per decidere di fare per lei un viaggio così).
Passai lunghe e malinconiche giornate a passeggiare
in solitudine per km lungo le scogliere di quei posti,
tra le pecore bagnate dalle pioggerelline che erano
una costante in quei giorni, mentre lei dormiva di giorno
nello stesso letto dove io dormivo la notte, in casa
dei suoi genitori. Lavorava come infermiera con turni
notturni e trovò il tempo solo una sera in casa
di amici di stare con me come eravamo stati in quei
giorni felici e come io avrei voluto fare con lei tutte
le sere. Dopo una settimana io riuscii finalmente a
trovare la forza di andarmene da quella casa, e passai
il resto di quei giorni di vacanza da altri amici scozzesi
residenti piu' a sud, prima di tornare in Italia, molto
triste. Sei mesi dopo partii in moto per un lungo
viaggio in solitario fino in Islanda (luglio 1992).
Dopo un lungo cammino in Cornovaglia, Galles, Irlanda
tornai in Scozia e passai di nuovo per quella casa.
Prima del mio imbarco per le isole FaerOer ebbi ospitalità
dai suoi genitori per qualche giorno. Parlai di nuovo
al telefono con lei, ma non riuscii (come sotto sotto
avevo sperato) a reincontrarla, visto che ora lei lavorava
ad Edinburgo. Di lei, mi è rimasta soprattutto
una discreta padronanza della lingua inglese parlata:
prima di conoscerla e stare con lei, nonostante per
anni l'avessi studiato a scuola non riuscivo a dire
quasi una parola.
Dopo quel lungo e bellissimo viaggio in moto, passò
quasi un' anno prima che una altra ragazza tornasse
nella mia vita. In realtà in quel periodo ci
fù nel mio cuore un'altra ragazza bellissima
di un paese vicino, amica di amici, ma non fui ricambiato
nel mio interesse e quindi quella non divenne una storia
che qui io possa ora raccontare.
Era la primavera del 1993. Probabilmente per la solitudine
di entrambi che durava da ormai troppo tempo, una sera
in casa di amici iniziò senza troppa passione
una nuova storia con una mia coetanea toscana trasferitasi
per lavoro nel mio paese. Una storia nella quale volemmo
credere entrambi, forse più per ragione che per
vero desiderio. Feci con quella ragazza bellissime cose,
tra le quali due viaggi in moto. Il primo, quello in
Scozia
dell'agosto 1993, mi portò una soddisfazione
insperata, la vincita di un concorso foto-giornalistico
nazionale che fù il traguardo per me più
alto raggiunto in quella mia passione. Il secondo fu
un lungo viaggio fino al confine orientale della Turchia,
nel 1994. Ebbi con lei anche lunghi mesi di convivenza,
prima che tornasse a lavorare a Firenze. Era una amicizia
sincera e avevamo un rapporto molto sereno, ma non era
per me di quegli amori che ti fanno battere il cuore
come alcuni che avevo avuto prima , e lei raccontava
a me che la stessa cosa succedeva a lei. A volte la
ragione però decide prima del cuore e nell'autunno
1994 finimmo per decidere di sposarci ugualmente. Fissamo
la data di nozze per il 20 maggio 1995 e prenotammo
tutto quello che serviva allo scopo. Nel gennaio 1995,
pochi mesi dopo che avevamo preso quella decisione,
lei però (più saggia di me) capì
che noi avremmo fatto un errore a sposarci e decise
anche per me di chiudere quella relazione. Anche quello
fu un brutto momento della mia vita, ma riconobbi dopo
soli pochi mesi che invece dovevo ringraziarla per la
decisione che lei aveva preso.
Passai una primavera un po' (molto) triste. Verso l'estate
mi lasciai anche sedurre da una ragazza molto più
giovane che lavorò qualche mese nello stesso
mio ufficio, a cui evidentemente (visto che quel che
successe dopo dentro al mio cuore) io dovevo piacere
più di quel che lei piaceva a me. Il mio caro
amico Massimo, single da tempo, mi convinse ad accompagnarlo
nel giugno
1995 in un viaggio in moto in Romania, dove lui
da diversi mesi aveva tante amiche che gli scrivevano.
Partimmo il 30 giugno e nella prima città rumena
del nostro tour, Cluj Napoca, io arrivai ammalato. Rimanemmo
così fermi per 4 giorni, ospiti di Cati, l'amica
di Massimo. Grazie a quello stop non previsto feci conoscenza
con una ragazza bellissima (di quelle che la prima cosa
che pensi e' che sono troppo belle per te, e non è
neanche il caso di pensarci) che abitava nello stesso
condominio al piano di sopra ed era la sua migliore
amica. Tradito anche da una bugia sulla sua vera età,
in soli due giorni nonostante mi dicessi che non era
il caso assolutamente di farlo finii per innamorarmi
perdutamente di lei. E così rimasi anche quando
lei mi confesso' di essere invece ancora sedicenne.
Era una storia che non si poteva credere sarebbe durata,
per tutte le ragioni possibili: per come era iniziata,
per la differenza di età che ci separava e per
quanto giovane era lei, per la distanza e l'impossibilità
che avremmo avuto di vederci per lunghi periodi. Ma
io dopo quei pochi giorni con lei in Romania, anche
quanto tornai in Italia non riuscii a far altro che
dar retta al mio cuore e continuai a pensare che quella
relazione poteva invece anche andare avanti per sempre.
Forse in quel insistere con il mio amore per lei volli
anche sfidare la ragione: ricordavo bene dalla mia storia
precedente finita da pochi mesi che in amore con solo
quella si va poco lontano. Sia andata come sia andata,
la storia racconta che tornai in Romania a Natale di
quell'anno, poi a Pasqua del 1996 e facemmo nell'estate
di quell'anno i primi viaggi in moto organizzati nel
suo paese, inventando il "Transilvania
Drum Bun" che va avanti tuttora. La relazione
con Liana, che qui posso citare per nome per sua espressa
autorizzazione, fu la piu' intensa e piu' lunga della
mia vita. Durò da quando l'ho conosciuta a quando
è finita oltre 10 anni. Averla conosciuta rappresentò
per me l'inizio di una serie di ottime cose che mi cambiarono
immediatamente la vita, in tutti i sensi. Dalla idea
di organizzare viaggi in moto in Romania e poi da altre
parti d'Europa, alla energia e al coraggio che trovai
quando ero a casa per sistemare tutti gli immobili che
ancora non avevo avuto coraggio e voglia di sistemare.
Dicendo questo non voglio affermare che i meriti di
quel che di buono mi successe siano stati suoi: ripensando
a tutto quel che ho fatto in quegli anni mi vedo soprattutto
da solo a lavorare alle cose che feci. Ma senza la consapevolezza
del suo amore e senza le coincidenze che si crearono
per averla conosciuta, io non sarei stato positivo come
invece fui e non avrei avuto le occasioni giuste per
farlo. Io e Liana ci sposammo il 20 settembre 1998 (vedi
le foto del mio matrimonio in moto) dopo un anno
di convivenza. Lei aveva appena 19 anni, io 34. Fummo
una bellissima coppia per tanti anni, che sembrava indistruttibile
a tutti, a noi per primi. Facemmo insieme tantissimi
viaggi in moto, da soli o con gruppi : in Romania,
a Capo
Nord, in Spagna,
in Turchia,
in Russia,
. Poi, come accade in troppi matrimoni, la mancanza
di veri interessi in comune e, soprattutto, io credo,
il disappunto e la delusione reciproca per le aspettative
che noi avevamo avuto l'uno dall'altro e che non si
erano realizzate, fini' col prevalere. Piano piano ciascuno
di noi iniziò a covare rancore verso l'altro,
smise di interessarsi dei suoi problemi, si dedicò
sempre più ai propri desideri, coltivò
personali amicizie, fino a quando decidemmo di comune
accordo di separarci nel febbraio 2006 ed andare sul
serio ciascuno per la propria strada, nel bene e nel
male che questa separazione significò per entrambi..
Trascorsi la primavera del 2006 cercando di non pensare
alla fine di quella storia e mi dedicai alla mia più
grande passione, i viaggi in moto, con ottimi risultati.
Passai in quel modo bellissime giornate, che però
non fecero altro che sottolineare soprattutto la mia
solitudine in quelle diverse. Corteggiai per un paio
di mesi una vecchia amica alla quale, nonostante mi
piacesse da sempre, da sposato non avevo dato molta
attenzione, fino a quando capii che il suo cuore era
già impegnato e mi imposi di starne lontano.
Trascorsi una estate intensa come mai prima e riuscii
a fare cose che se fossi stato con mia moglie non sarei
riuscito a fare. Ad un mese di luglio sofferto per vari
grattacapi antecedenti alle partenze dei vari gruppi
di motociclisti seguì un mese di agosto/settembre
di grande soddisfazione e nel quale realizzai il
viaggio in moto più lungo della mia vita
(15.000 km in 45 giorni) fino a Samarcanda e ritorno.
Un viaggio che tecnicamente non avrei potuto fare con
un passeggero, in paesi dove non ero mai stato prima
e dove ci sono donne bellissime. Un viaggio nel quale
ebbi alcune occasioni di conoscere ragazze che suscitavano
in me un forte turbamento, con le quali non ebbi mai
però la possibilità di approfondire la
conoscenza. O forse la voglia per farlo, perchè
erano comunque residenti davvero troppo lontano per
pensare di poterle frequentare anche in seguito.
Tornai a casa il 10 settembre 2006. Terminata l'euforia
primaverile ed estiva dei viaggi in moto, di fronte
a me vidi la prospettiva di passare un triste inverno
da solo. Continuavo a sperare in un incontro occasionale,
nella mia vita quotidiana, con una nuova ragazza che
mi facesse vedere ancora le cose a colori, ma decisi
che dovevo dare una mano al destino usando anche altre
nuove opportunità di questo mondo moderno. Il
13 settembre pubblicai il mio profilo di single in diversi
siti internet italiani, russi e rumeni. Dopo solo 4
giorni da quel momento, iniziarono una serie di fatti
che prima di viverli di persona non mai avrei pensato
potessero riuscire a suscitare emozioni cosi' contrastanti
e soprattutto potessero succedere al di fuori di un
libro giallo. Li misi in ordine nella mia testa e nel
mio cuore in un racconto
a parte che puoi leggere qui
Dopo quel fatto, nei mesi da novembre 2006 a febbraio
2007, grazie in particolare ad un sito italiano di incontri
online, ebbi modo di conoscere molte ragazze. Alcune
rimasero conoscenze virtuali, altre divennero conoscenze
reali. Da nessuna di queste però rimasi particolarmente
colpito. Nacquero alcune amicizie nuove con poche di
loro, ma la mia metà della mela dovevo ancora
incontrarla. A fine febbraio 2007 avevo ormai perso
la speranza che il destino in quel modo mi avrebbe fatto
incontrare sulla mia strada colei che stavo cercando.
Ero anche ormai un pò prevenuto verso le persone
che solitamente incontravo in quel modo, e quindi scettico
sulle conseguenze degli incontri "reali" presi
a seguito di un interesse reciproco manifestato in chat.
Ma il mio pessimismo era prematuro. Non avevo ancora
incontrato lei. Era una ragazza molto particolare e
profonda nelle sue risposte scritte on-line, mi aveva
messo curiosità e mi era piaciuta moltissimo
la sua voce e il suo modo di essere al telefono. Dopo
quasi un mese di saltuarie chiacchierate online e poi
al telefono, decisi di incontrarla un giorno all'inizio
di marzo, sotto casa sua. Nel mio scetticismo approfittando
comunque dell'occasione che avevo necessità recarmi
vicino a dove lei viveva per prendere alcuni ricambi
per la mia moto. In quella mattina primaverile di marzo
2007, con il sole, incrociai così (non senza
sorpresa: erano un po' diversi da quelli che avevo visto
nelle sue foto) due occhi ed un sorriso dei quali io
immediatamente sentii in quel momento che non sarei
più riuscito a stare senza.
Dopo poco iniziņ perņ un incubo
(per entrambi) per uscire dal quale, ricordando il famoso
proverbio meglio soli che male accompagnati,
impiegammo quasi due anni.
Nel marzo 2009 io ritornai di nuovo ad essere single.
Passai tutta l'estate, l''autunno e l'inverno del 2009
a ristrutturare parte della casa, sopportando nel gennaio
2010 anche un intervento chirurgico ad una mano che
mi costrinse in solitudine a casa, non potendo guidare.
Nell'estate avevo fatto la scelta di continuare a frequentare
il bambino, comunque ora così lontano, ma avevo
anche detto a me stesso che non avrei voluto mai più
una donna vicina ed in casa mia.
Fino a quando, nel marzo 2010, un mio amico mi convinse
all'improvviso ad andare con lui in Indonesia, al matrimonio
di un amico comune. Una occasione nella quale io approfittai
anche per verificare la possibiità di organizzare
turismo in moto in quel paese. Iniziò per me
in quella primavera un periodo diverso, che proseguì
durante l'estate fino all'inverno, dove il mio umore
fu estremamente variabile e dipendente dall'evolversi
dei rapporti con le ragazze del posto alle quali non
riuscii a rimanere indifferente. Passai da momenti di
vera felicità a periodi di lungo sconforto, con
colpi di scena improvvisi e situazioni fumose che si
chiarivano man mano, che resero anche necessario per
me un viaggio improvviso di nuovo in quei luoghi solo
per chiarire meglio le cose. In questa
chat ho raccontato ad una mia amica straniera quello
che successe nel mio cuore e nella mia testa in quei
mesi.