PERCHE' IL VOSTRO PRESIDENTE NON CAMBIA LA SUA VECCHIA MOTO ?



Risponde direttamente il Presidente.

Cari amici mototuristi, chiariamo subito una cosa molto importante. Vecchio, nella lingua italiana, ha diversi significati, non necessariamente negativi. Possiamo riferirci a qualcosa di vecchio quando pensiamo a qualcosa che si trova nel suo ultimo periodo della vita. O possiamo dire che una cosa e' vecchia quando vogliamo affermare che quella cosa appartiene ad un'altra epoca, un periodo che non è detto debba per forza essere peggiore di quello attuale.

Ora, nella fattispecie della mia moto, sicuramente la seconda definizione cala a pennello: la mia moto che è del 1983 (fate voi i conti di quanti anni ha ora...) è una moto d'epoca
E' una moto che l'unica cosa di elettronico che ha e' una piccola centralina sotto al serbatoio che si cambia in 10 minuti ed il cui ricambio, che io porto sempre con me sulla moto, occupa lo spazio di tre monete da un euro messe l'una sull'altra. E' una moto con carburatori a membrane (anche quelle sempre con me di ricambio) con la frizione a filo (anche quella sempre con me, guaina compresa) senza abs, senza frenata integrale, senza ammortizzatori intelligenti, senza spia del serbatoio e livello benzina, senza potenze esagerate e senza computer di bordo . E' una moto con raffreddamento ad aria, di "soli" 240 Kg, nonostante valigie e bauli, ma comunque con tre freni a disco. E' una moto di quell'epoca che quando le moto si rompevano, si aggiustavano anche per strada, ovunque, senza computer e senza officine specializzate, ma che ti portavano dappertutto.
Quindi, e' una moto vecchia nel senso che e' di quell'epoca e non di questa attuale.

Ma non e' una moto vecchia nel senso che e' arrivata al termine della sua vita. La moto, esistenza meccanica e non biologica, ha la fortuna di avere pezzi "di ferro" che quando si logorano si possono sostituire con nuovi. Cosa che noi umani non possiamo fare: le nostre ginocchia nascono con noi e non le possiamo sostituire, cosi' il nostro cuore, i polmoni ed il fegato. La mia moto negli anni, per sua e mia fortuna, ha invece continuamente "subito" diversi trapianti di organi vitali. Cuscinetti (tutti), fascie elastiche, alternatore, frizioni, coppie coniche, dischi dei freni, marmitte ecc... Direi che di originale ormai è rimasto ben poco, il resto e' "nuovo" , nel senso che comunque non ha l'età ed i Km della moto.

In ogni caso, vecchio non significa necessariamente che una cosa non e' più funzionale al suo scopo, che nel caso della mia moto e' fare del turismo. Infatti, attenzione, la mia moto non e' di quell'epoca nella quale viaggiare e fare tanti km era anche una scomodità o un pericolo. La mia moto nella versione "originale" aveva un protezione aerodinamica superiore a tante moto attuali grazie alla quale potevo affrontare anche un breve temporale senza bagnarmi per niente. Aveva una visibilità migliore di tante sue colleghe moderne (si vede sopra al cupolino, regolabile, e non attraverso...) ed un impianto di illuminazione unico, con fanali aggiuntivi laterali rientranti nella carena. Ha 70 Hp che la spingono anche a pieno carico e con il passeggero ad oltre 170 km/h (e dove volete andare piu' forte di cosi', facendo turismo ?) con una stabilità eccezionale anche a quella elevata velocità. Ha due camere d'aria ogni ruota, così che quando per caso ne foro una, gonfio l'altra (con la pompa in dotazione nel telaio) e riparto senza problemi. Ha una capacita' di carico superiore a tutte, dico proprio tutte, le altre moto esistenti, soprattutto quelle moderne. Ha una ruota anteriore di 19 pollici che le consente una grande stabilità anche su strade sterrate (ci ho fatto tutta l'Islanda sterrata nel 1992, sono tornato a casa dal Kazakistan nell'estate del 2006 e sono andato fino a Dakar nell'inverno dello stesso anno. Poi nel 2017 ho fatto anche il Pamir e nel 2018 dal Kirghizstan sono arrivato in Mongolia). Ha una posizione di guida grazie alla quale ci ho fatto più volte anche tappe di 1400 km in un giorno senza fermarmi, (quando andavo e tornavo dalla Romania a trovare Liana che poi è stata mia moglie per 10 anni). C'ho avuto la radio ed un interfono fisso con una potenza di 5 watt per canale, con musica integrata, una sirena per richiamare l'attenzione del gruppo ed un impianto che mi consentiva di registrare appunti di viaggio direttamente dal microfono del casco, senza fermarmi. Quando aveva la carena un portaoggetti appena sotto al manubrio, in grado di ospitare una reflex che potevo afferrare anche senza fermarmi. Da quando l'ho modificata nel 2008 ha migliorato il suo assetto e ha una autonomia di carburante di circa 600 km. Ed inoltre, particolare non da meno importante, è la mia moto dal 1988 ed io conosco tutto, ma proprio tutto, di lei e sò aggiustare tutto, ma proprio tutto, quello che si dovesse rompere. E la sò portare come la può portare uno che ci ha fatto sopra piu' di 500.000 Km: la sento ormai come una appendice del mio corpo e la governo appunto come una parte di questo.

Ha anche dei difetti, che la tecnologia nelle moto di adesso ha superato (non ve li dico, ma io so quali sono.) Ma nonostante questi, chi non ne ha ma anche con quelli resta comunque il migliore ?

Poi, ma questo era chiaro, al di là degli aspetti tecnici della mia moto, io sono comunque un romantico conservatore che si affeziona a tutto quello che serve ancora al suo scopo, e non mi piace cambiare le cose così, tanto per cambiarle. Tutto, dal PC all'auto, dalla lavatrice al telefonino, dalle donne agli amici, le ho cambiate (e le cambio) solo quando ho capito che non facevano piu' al mio caso e mi limitavano nella vita che potevo altrimenti fare grazie a tecnologie o conoscenze più recenti.

Nonostante le centinaia di motociclisti che ho conosciuto e che hanno viaggiato con me, e nonostante in tanti ci abbiano spesso provato, non ho ancora trovato chi è stato capace di convincermi che la mia moto, così come mi ha portato a spasso in tutti questi anni (dove e così come ci sono andato io) non sarebbe più capace di farlo adesso. Io sono ancora convinto di sì: finchè ci saranno strade la mia BMW R 100 RT sarà capace di portarmici ancora, almeno fino a quando la casa madre continuerà a darmi i pezzi per sostituire quelli che si consumeranno.
Vi invito a viaggiare con me e a provare anche voi a dimostrarmi il contrario !

Termino citando una risposta che, nel dicembre 1994, il grande Tiziano Cantatore, fondatore e direttore della rivista Mototurismo, diede ad un lettore che si lamentava di essere rimasto "a piedi" per colpa di una moto moderna, da questo lettore considerata già allora "troppo elettronica" (pensiamo a cosa direbbe di quelle che ci sono adesso !!!). Piu' che tutte le mie note e spiegazioni tecniche precedenti, penso che questa risposta potrà farvi capire.
Un lampeggio a tutti, e mi raccomando non mi fate più di queste domande !!
Dino Mazzini.



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.................. un motociclista appiedato può essere davvero nei guai in alcune circostanze. Non è ammissibile rimanere in panne ed essere impotenti, e non è possibile partire con un arsenale elettronico di scorta. Ho speso troppi milioni per un mezzo "asettico" di cui non mi fido più nemmeno a guardarlo; penso con nostalgia alla mia vecchia bicilindrica a carburatori, semplice, onesta, "buona" come il pane, che in 120.000 km ha chiesto solo un cavo della frizione. Ero un "signore" e non lo sapevo.
Giulio Boretti Lugo (RA)

Qualsiasi commento rischia di essere inutile di fronte ad una lettera come questa. Vorremmo però dire ugualmente la nostra. Da troppe parti ormai si parla esclusivamente delle novità, delle innovazioni estreme che spesso, come in questo caso, sarebbero più adatte ad un satellite artificiale che ad una moto. La nostra rivista invece sostiene da anni un altro punto di vista, quello secondo il quale per vivere veramente la moto non è necessario correre continuamente dal concessionario per informarsi sugli ultimi modelli ed acquistarli subito per non sentirsi emarginati. Usare la moto per turismo significa trovare il modello con il quale ci si sente più in sintonia, indipendentemente dalla sua età e dalle sue caratteristiche, quello che ci fà provare delle sensazioni intense. Per questo la lettera del nostro lettore è importante, perchè ci fa capire ancora una volta che i criteri per scegliere la "nostra" moto non devono certo essere quelli del progresso e della tecnologia sofisticata, ma quelli del cuore.
TIZIANO CANTATORE. MOTOTURISMO n.47, dic 94.





......Voglio dunque una moto per viaggiare, per prendermi il mio tempo con ritmi lenti e per andare lontano. Una moto puo' bastare. Dovrebbe essere pero' un mezzo "umano" adeguato...........
Se perdiamo il senso del turismo in moto, se gli attribuiamo un significato che non gli appartiene, il "marketing" ci accontenta: ma e' quello che vogliamo ?
Per appropriarci di un turismo consono ai nostri piu' autentici desideri una moto piu' "risparmiosa" potrebbe fare al caso nostro. .......
Voglio una moto, anche bruttina, ma capace di portarmi lontano....
La guarderò come un innamorato guarda la sua donna, riconoscente per la strada fatta insieme e giuro, dico giuro, non mi volterò a guardare le altre..
TIZIANO CANTATORE. EDITORIALE. MOTOTURISMO n.140, mag 2006.
   










I pensieri dei visitatori.....

Mauro G. -
Fontanelice (BO)
1 gennaio 2006
Che cosa sto leggendo? Vendere la R100RT?
Non penso sia possibile vendere una compagna come quella, semplice, acqua e sapone, dolce ma determinata a portare a termine qualsiasi avventura, ti chiede poco regalandoti un'infinità di emozioni e soddisfazioni. Sei un tutt'uno con essa, é un prolungamento di te stesso.
E' una delle mie passioni, acquistai la R1150RT, dopo 15 (!) anni con una R65, pensando alla naturale evoluzione di una moto che avevo sempre desiderato, ma non é la stessa cosa (e tante motivazioni che hai espresso sono da me condivise), anche se é un gran bel viaggiare.
Come hanno già espresso molto meglio di me altri che mi hanno preceduto, il viaggio deve essere piacere mentre lo si vive, ed il piacere deriva anche dall'affrontare il viaggio serenamente, su una moto che conosci, della quale non hai timore, che quasi non senti di avere "sotto", tanto é il feeling con essa.
E poi 250.000 km? Ma se sta uscendo or ora dal rodaggio.....

   
gmaduli
2 maggio 2006
Non posso che complimentarmi e condividere il tuo pensiero anche perchè anch'io ho avuto una esperienza del genere con una Kawasaki Z 650 che ho tenuto per ben 22 anni e con la quale ho girato l'Europa. Poi,nel tentativo di rimetterla a nuovo meccanicamente, un "bravo" torniere mi ha combinato un guaio quasi irreparabile per cui rimettere le cose a posto mi sarebbe costato quasi quanto una moto nuova. Peccato, perchè mi è rimasta nel cuore. Ma sono pienamente d'accordo con te: quando si trova la "moto ideale" è stupido cambiarla per andare dietro alle mode o per ..."qualche cavallo in più". Lamps