24 luglio - 21 agosto 1983
Con due 125 cc a CAPO NORD
DIARIO INTEGRALE DEL VIAGGIO




Prima di raccontare il viaggio, credo sia necessaria una breve presentazione delle moto che ci hanno permesso di vivere questa entusiasmante esperienza. La mia è una MOTO MORINI 125, elaborata a 150 cc., con 3 anni di età e particolarmente accessoriata per l'occasione con speciali portapacchi laterali posteriori, portapacchi anteriore sullo sterzo e paragambe-portataniche anteriori, tutti da me costruiti. Alla data della partenza contava già 55.600 km. L'altra è una VESPA 125, con elaborazione a 175 cc., anch'essa con 3 anni di età e che già ha portato il amico in giro per l'Europa. Alla data della partenza segnava più di 27.000 km.

Chi scrive è Dino, 19 anni, mentre il possessore della Vespa è Stefano, 20 anni appena compiuti.

L'avventura, perché di un'avventura vera e propria si è trattato, ha inizio per noi in due momenti separati: io infatti prendo la via di SALISBURGO (AUSTRIA) la sera della domenica 24 luglio, alle 20, da VERICA, un paesino nell'appennino modenese, mentre STEFANO mi raggiunge la sera di mercoledì 27 luglio, dopo essere partito alle 4 della stessa giornata da BOLOGNA. I primi 630 km per raggiungere la città austriaca ci hanno stancato, ma il grande entusiasmo ci spinge a ripartire il giorno successivo alle 9. E nelle nostre intenzioni raggiungere la cittadina tedesca di KASSEL. Dopo 560 km, 60 km prima di Kassel , ci concediamo una sosta per mangiare ed eventualmente dormire. E qui che al mio amico viene un'idea pazza: raggiungere quella stessa notte COPENAGHEN per guadagnare tempo. Mancano ancora 700 km e sono già le 22, ma si decide di continuare. Il destino è però a noi avverso: dopo 2 km, ricordatami di un tirante per i bagagli slacciato, mi fermo sulla corsia di emergenza dell'autostrada. Stefano, che viaggiava davanti con gli specchietti abbassati per via delle vetture che seguivano che infastidivano con i loro fari alti, non si accorge del mio problema e prosegue. Inizialmente il fatto non mi preoccupa: penso infatti sia questione di un minuto. Ma mi sbaglio: ai miei tentativi di riaccendere il motore, esso risponde in maniera sempre più negativa. Nemmeno spingerlo sembra servire a qualcosa. Dopo una serie di imprecazioni che lascio immaginare, mi decido a scaricare i bagagli per appropriarmi degli attrezzi e ricambi che ho preso con me. Accesa la lampada a gas sul ciglio della autostrada, comincio il mio lavoro notturno nel tentativo di ripartire. Finalmente, dopo aver provato a cambiare la candela, pulito il carburatore, controllati i contatti a chiave e addirittura cambiata la bobina, mi accorgo del problema: il filtro dell'aria è impregnato di benzina fino a gocciolare. Staccato il collettore del carburatore dal filtro dell'aria, il motore riparte con il beneamato ruggito. Ricaricato tutto (sono già le 01 del 29 luglio) riparto, convinto di incontrare il mio amico sul ciglio della strada ad aspettarmi, magari un po’ inquietato. Ma dopo km e km capisco cosa è invece successo: ci siamo persi. Non si scorge infatti nessun segno della sua presenza. Decido comunque di proseguire, nella speranza sia la cosa che anche egli ha fatto nella notte. Giunto all'imbarco di PUTTGARDEN per RODBY (DK), non avendolo ancora incontrato, decido di telefonare alla sua abitazione, dove sapevo telefonava spesso, per segnalare la mia posizione e le mie intenzioni di viaggio. Ormai completamente intontito dalle 26 ore di viaggio e dalla pioggia insistente incontrata ad Amburgo e che non mi abbandonava, proseguo per Copenaghen, dove arrivo nelle ore 13. Superata l'uscita autostradale della città senza che me ne accorgo (probabilmente dormivo!), riesco poi grazie all'aiuto di un gestore di una pizzeria italiana, a rintracciare un campeggio. Qui vi arrivo alle 15: il tempo di montare la tenda e sono già addormentato. Alla sera, ritelefonato alla abitazione di Stefano, riesco sapere cosa è successo: non avendomi più visto, quella notte si era fermato in un area di sosta a riposare su una panchina, convinto fosse la cosa che anche io stavo facendo. Saputa poi la mia posizione, stava raggiungendomi. Ci si accorda cosi di ritrovarci all'indomani davanti al TIVOLI di Copenaghen. Io tornato alla tenda, faccio il calcolo dei km che ho fatto quel giorno e quella notte ininterrotti, e il risultato mi impressiona: 1260 km in 30 ore. Fatto è che invece di andare a bighellonare alla sera per la città, ripiombo a dormire. L'indomani mattina, 30 luglio riunitomi con il mio amico, decidiamo di partire subito per OSLO, nonostante egli fosse particolarmente stanco dal viaggio ed io insistessi per ritardare di un giorno la partenza. Ma contento lui … . Raggiunto il campeggio, mentre il mio amico si concede 2 ore di riposo, io provvedo a controllare la moto (pulizia della candela, regolazione e lubrificazione della catena, controllo dell'olio). Mentre sono intento nel mio lavoro, faccio conoscenza con un ragazzo di CREMA che aveva un grosso problema alla sua Vespa 125: il cambio si rifiutava di funzionare. Per nulla a conoscenza di funzionamento e della meccanica di quel tipo di moto, decido comunque di dare un occhiata. Dopo aver controllato tutti i cavi relativi, smontata la scatola esterna dei comandi del cambio e rimontatolo senza capire cosa fosse successo, il risultato è che la Vespa funziona perfettamente. Lascio immaginare la felicità del ragazzo di CREMA che si era visto bloccato a Copenaghen. Grandi ringraziamenti e promesse di accoglienza favoloso al nostro rientro in Italia che ci commuovono veramente.

Smontata la tenda, alle 15 si parte per OSLO. Traghettati al HELSINGOR, si è in territorio svedese alle 18 circa. Si prende subito la strada per il nord sotto un cielo splendido e si arriva a GOTEBORG alle 22 circa. Mancano solo 300 km ad Oslo, ed è nelle nostre intenzioni raggiungerla non prima delle 7 di mattina. Decidiamo quindi di concederci una sosta di un paio d'ore e ci mettiamo a "dormire" in terra all'uscita della autostrada, dopo aver mangiato e bevuto un buon caffè all'italiana (avevamo giustamente provveduto a prendere con noi MOKA e CAFFE). Ricordo ancora quanto ci paressero pochi i 15°C che c'erano (venivano dall'ITALIA dove avevamo lasciato 35°C) e il modo con cui c'eravamo vestiti: io avevo sotto i Jeans i pantaloni della tuta da ginnastica e 2 magliette, 1 camicia, la giacca della tuta da ginnastica, 2 grandi maglioni e un pesantissimo cappotto invernale di pelle imbottita. Alle 01 del 31 luglio ripartiamo per OSLO, dove arriviamo alle 7 stanchi morti per i 630 km compiuti dalla partenza di Copenaghen. Montiamo la tenda e siamo già addormentati. Il risveglio è particolarmente piacevole. Capiamo subito di essere già arrivati in un bellissimo paese: moltissime belle ragazze che osservano le nostre mosse e ci sorridono. Ma CAPO NORD è ancora troppo lontano e non possiamo certo concederci avventure locali, almeno per il momento. Ci promettiamo pero di fermarci un po’ di giorni in Svezia al ritorno, per completare il viaggio sotto tutti i punti di vista. Alla sera visita di OSLO (molto bella) e alla mattina (2 agosto), dopo aver comprato i classici souvenir, si riparte. L'acqua a catinelle che nel frattempo comincia a cadere ci convince che non vale la pena perdere due giorni per raggiungere BERGEN, e cosi si punta diritti verso il NORD. Cominciano però ad affiorare alcuni problemi legati alla organizzazione del viaggio. Infatti dopo solo 200 km compiuti sotto l'acqua, siamo costretti a rifugiarci in un ostello: il mio amico è bagnato fradicio, insieme a tutti i suoi bagagli. Molto ottimista sulle condizioni climatiche della zona, era partito da BOLOGNA senza tuta antipioggia e con i bagagli in comunissimi zaini. E qua cominciano i suoi primi (ma ultimi) propositi rinunciatari , subito smorzati da una bella dormita e dalla possibilità di asciugare i bagagli sopra i termosifoni dell'ostello. Nel frattempo si era fatto conoscenza con un altro italiano diretto verso il "CAPO": Graziano di Bergamo in sella ad un Guzzi 850 Le Mans. Spaghettata in compagnia e racconti di viaggio. L'indomani, comprata dal mio amico una bella e comoda tuta antipioggia (fra altro pagata anche poco) e munitosi di sacchi di politene per rivestire gli zaini, ripartiamo con l'intenzione di recuperare i km perduti il giorno precedente. La nostra migliore organizzazione ci consente di compiere 450 km sotto un acqua insistente senza troppi problemi, se non alle moto che accusano l'umidità. Anche il morale rimane abbastanza elevato, anche se siamo contrariati da la clima che ci impedisce di godere appieno degli splendidi panorami norvegesi. Alla sera alloggiamo in un altro ostello, a LEVANGER, un paesino 50 km dopo TRONDHEIM. Qua dormiamo in compagnia di due simpaticissimi tedeschi che viaggiavano in treno (i classici INTER - RAILLES) e già sogniamo il capo che sentiamo vicino.

Il giorno dopo altra tirata di 407 km sotto un'acqua insistente e fitta fino alla città di MO I 'RANA , dove dormiamo in un comodissimo ostello e dove facciamo conoscenza con 3 motociclisti tedeschi che ritroveremo poi tutti i giorni sulla strada fino a CAPO NORD. Il giorno successivo il clima ci concede una breve tregua: non si tratta più di acqua continua ma incontriamo solo 5 o 6 temporali. Arrivati a NARVIK dopo 424 km stanchi morti, troviamo l'ostello completamente occupato. E il morale che durante la giornata si era mantenuto alle stelle perché avevamo superato il circolo polare artico, ci ricade in terra. Siamo costretti a montare la tenda sotto una pioggerellina finissima e un cielo plumbeo che minaccia tempesta su un bruttissimo campeggio sabbioso (impieghiamo mezz'ora solo per trovare il sistema di fare stare dritta le moto). Appena montata la tenda e mangiato un boccone, ci infiliamo nel sacco a pelo senza nemmeno svestirci (per il freddo). Le condizioni di luce che ormai si fanno notare come diverse dalle nostre (max.3 o 4 ore di buio), ci consentono di partire prestissimo l'indomani mattina. Gran tirata di 530 km sotto parecchi temporali e con molto freddo fino ad ALTA, dove troviamo finalmente un ostello libero. Gran dormita e il giorno dopo, 6 agosto, si riparte con comodo verso CAPO NORD. Ormai ci sentiamo già arrivati e ci concediamo anche il lusso di fermarci ripetutamente a contrattare le classiche corna di RENNA "souvenir". Trovata una buona occasione, in addirittura ne compro 5 paia. Stefano, un po’ meno esibizionista, si accontenta di 1 paio. Il clima è veramente pessimo: un vento incredibile che spazza il terreno quasi nudo che ci costringe a vere fatiche di Ercole per proseguire, a cui si accompagna nei pressi dell'isola famosa una pioggia fina ma intensa che si fa sentire sia sui motori che su di noi. Il mio sistema nervoso intanto e messo alla prova: fermatomi a fotografare un branco di renne e parcheggiata la moto sul ciglio della strada, al mio ritorno trovo la moto completamente ribaltata dal vento, con tutti i bagagli scommessi e le corna che rischiano a secondi di spezzarsi. Gran faticata per rimetterlo in piedi e siamo sul traghetto che ci porta sull'isola: sono già le 17 e , nonostante abbiamo fatto appena 200 km e manchino solo 30 km alla meta del nostro viaggio, decidiamo di fermarci nell'ostello (bruttissimo e scomodissimo) e rimandare tutto alla giornata successiva.

Dormito e scritte le cartoline (un mare!), nel primo pomeriggio dello storico 7 agosto si parte verso il CAPO decisi a tutto pur di arrivare. E il tutto è appena sufficiente: per arrivare al punto estremo siamo costretti ad ingaggiare una vera e propria lotta con la natura. La pioggia insistente ha infatti reso i km di sterrato simili a una lastra di vetro piena di olio e il vento assurdo che spazza con raffiche improvvise da diverse direzioni queste terre da incubo, ci costringe a innumerevoli sbandate molto pericolose. Dopo 1h e 15' (per compiere 25 km) arriviamo al CAPO più a NORD di EUROPA. Forse provati dal viaggio e dallo stress degli ultimi 2 giorni, forse convinti di aver compiuto un impresa degna di essere ricordata e compiuta da pochi, proviamo una gran delusione: un mare di CAMPER, soprattutto ITALIANI, è comodamente parcheggiato davanti al rifugio, incurante del vento, del freddo (5°C) e della pioggia. Unica soddisfazione che ci rimane è notare che fra le poche moto presenti (massimo una ventina) nessuna è paragonabile alle nostre: due miseri 125 ormai molto provati. Scattate alcune foto (che fra l'altro sono venute male per via della pioggia insistente e delle macchine fotografiche che non si volevano disappannare ) e rimessa in piedi la mia moto che il vento ha per la terza volta ribaltato (la seconda era successa all'ostello), presi dalla disperazione compriamo alcuni souvenir e ripartiamo subito per ritornare in ostello. Altra dura lotta e dopo 1 h siamo di nuovo al CAMPING. Laviamo le moto, scarichiamo i bagagli e ci infiliamo al coperto. Tanto per cambiare si fa conoscenza nell'ostello con due ragazzi italiani, di ENNA, venuti al CAPO con la tessera dell'INTER RAIL (e un PULMAN di linea dopo NARVIK). Doccia calda e alla mattina si abbandona quel luogo infernale.

Appena abbandoniamo l'isola ritroviamo il sole, ma non ci abbandona il vento che a tratti ci fa compiete delle sbandate a cui ancora adesso non capisco come abbiamo potuto resistere. Partiti tardi, giungiamo alle 22 in un paesino della Lapponia, INARI, dove dormiamo in ostello e ripartiamo con comodo il giorno dopo. Impieghiamo ben 8 ore pere compiere i 340 km che ci separano dalla città di ROVANIEMI, anche perché ci fermiamo ripetutamente alla ricerca di souvenir (pelli, cartelli, corna) a buon prezzo. Ma qui cominciano i guai grossi, almeno per me. Fermati a fare foto sotto l'un segna CIRCOLO POLARE ARTICO, spostando la moto spenta, avverto un rumoroso CRACK che ricorda quello della catena spezzata. Controllata la catena e acceso il motore, che sembra funzionare perfettamente, si decide di ripartire fino ad OULU, che dista circa 300 km. Questo perché vogliamo raggiungere la città di HELSINKI entro la mattina dell'11 agosto: siamo infatti molto delusi dalla FINLANDIA, piatta e pieno di zanzare, e i soldi cominciano ad essere pochi. Ma le cose non vanno come pensiamo: appena ripartiti, scopriamo subito che l'impianto elettrico della mia moto non da più un segno di vita . La cosa non mi preoccupa, anche perché fido nella buona luminosità notturna della zona, e proseguo. Ma non è quella la cosa grave. Fatti 20 km dopo ROVANIEMI, la moto comincia sempre di più a scoppiettare e non tollera aumenti di velocità sopra i 50 km/h. Mi decido quindi a fermarmi. E il caso vuole proprio davanti a un campeggio. Scarico tutti i bagagli sul ciglio della strada e comincio a controllare l'impianto elettrico, a cui attribuisco la responsabilità di tutto. Vengono in aiuto due fiorentini nel campeggio di fronte, anch'essi di ritorno in moto da CAPO NORD con le compagne. Dopo due ore di tentativi inutili, controllato l'impianto elettrico, il carburatore ecc…., ci accampiamo nel campeggio. Dormo 3 ore e appena fa luce ricomincio la mia opera per rintracciare il guasto. Smontata da cima a piedi la moto, controllato nuovamente l'impianto elettrico, controllato per il possibile il volano magnetico (non disponevo di estrattore) il risultato e che tutto ricomincia a funzionare come prima. Anche il motore gira benissimo da fermo, anche a regimi elevati. Non tanto convinto perché non ho trovato il guasto, ma fiducioso che la moto sia in ordine, rimonto tutto, smontiamo le tende e ripartiamo. Ma purtroppo non è finita: fatti 10 km la moto riprende a scoppiettare e mi costringe nuovamente a fermarmi. Questa volta il guasto sono costretto a cercarlo altrove, visto che l'impianto elettrico funziona. Faccio ancora altri tentativi, come controllare la marmitta, nuovamente il carburatore, il filtro e la bobina, finché decide di aprire il motore, pensando a quel punto a una valvola bruciata. Ma appena scoperchio i bilancieri delle valvole, scopro il guaio: un asta delle punterie e irrimediabilmente spezzata. Nel frattempo comincia a piovere e il mio sistema nervoso comincia a dare segni di sconforto, anche perché sono praticamente 2 giorni che non dormo. Fortunatamente passano in quel momento due motociclisti tedeschi che, con uno spirito di solidarietà che solo i veri motociclisti possiedono, vengono in nostro aiuto. Dopo essersi consultati un po’ sul da farsi, si decide di ritornare al campeggio e di andare poi nel pomeriggio a cercare un officina per riparare il pezzo. Caricati tutti i bagagli sulla VESPA di Stefano che dimostra di essere una infaticabile e incredibile moto da viaggio, quasi un mulo a cui poi chiedere tutto, vengo trainato dai tedeschi fino al camping. Rimontiamo la tenda e, con il morale a pezzi (ormai ero convinto che l'unica cosa da fare fosse telefonare all'EUROPE ASSISTANCE , con la quale avevo un abbonamento mensile perché provvedesse al rimpatrio mio e della moto non esistendo nemmeno l'odore di un'assistenza Morini nel raggio di 1000 km.). Si parte sulla VESPA verso ROVANIEMI alla ricerca di qualcuno che possa ripararmi il pezzo indispensabile per proseguire. Grazie anche all'aiuto di una gentilissima ragazza finlandese, rintracciamo una piccola officina di moto SUZUKI nella quale, dopo aver faticato non poco, riesco a spiegare il mio problema ed indicare le operazioni necessarie per la riparazione del pezzo (si trattava di sostituire il tondino di lega di alluminio spezzato con un tondino di altro materiale simile filettato alle due estremità, inserendolo nei due terminali di acciaio dell'asta, preventivamente forati e filettati, non essendo possibile la saldatura della lega spezzata). Tempo mezza giornata e il pezzo è pronto. Cosi, dopo aver rimontato la moto e i bagagli, alle 1h dell'11 agosto si riparte finalmente con le moto in ordine e il morale più elevato.

La fretta ci fa compiere una tirata fino ad HELSINKI (830 km) ove, nonostante ci fossimo fermati 2 ore a riposare ad JYVASKYLA, giungiamo stremati alle 8 del 12 agosto. Facciamo appena in tempo a montare la tenda e fuori si scateno il diluvio che avevamo già incontrato in qualche breve tratto di strada prima di arrivare. Passiamo una tristissima giornata chiusi nei sacchi a pelo, che dopo poco risultano bagnati per via delle infiltrazioni d'acqua sotto la tenda, mentre fuori ci sono 8°c e piove a dirotto. La mattina dopo, riaffacciatosi un timido sole, ci azzardiamo a visitare per quel che è possibile HELSINKI, ma la sera stessa ci imbarchiamo sul traghetto che porta a STOCCOLMA. La scelta di imbarcarsi ad HELSINKI risulta fortunata, anche se più dispendiosa (era economicamente più conveniente imbarcarsi a TURKU, una città 180 km da HELSINKI). Sul traghetto, senza troppo fatica, facciamo conoscenza con ragazze locali, che si dimostrano subito molto "SIMPATICHE" nei nostri confronti. Io forse particolarmente fortunato (dopo tanta sfortuna!!) vengo addirittura ospitato 1 giorno e 1 notte a STOCCOLMA, mentre Stefano è costretto dalla sorte ad andare in campeggio, insieme ad INTER-RAILLES italiani conosciuti sul traghetto. Cosi ci ritroviamo l'indomani, 15 agosto, e partiamo insieme ad un ragazzo di BOLOGNA con un MORINI 250 conosciuto da Stefano nel campeggio, verso COPENAGHEN.

Abbandonati presto dal MORINI 250, stancati delle nostre modeste velocità (massimo 80 km/h), in ragione anche del forte vento che spira contrario, giungiamo, non senza inconvenienti, davanti al campeggio che già ci aveva ospitato 15 giorni prima. Gli inconvenienti sono di modesta entità, ma fastidiosi: la Vespa accusa grossi problemi con la candela 15 km prima di COPENAGHEN, mentre io rompo il cavo dell'acceleratore 200 m del campeggio. Essendo il campeggio chiuso (sono le 01 di notte), siamo costretti ad accamparci in un parco cittadino che è nei pressi. Montata la tenda, piombiamo a dormire.

Il giorno successivo, mentre siamo intenti alla riparazione e al controllo delle moto (oltre a sostituire il filo del gas era necessario controllare il pezzo riparato a ROVANIEMI, accorciare la catena ecc.), siamo "visitati" dalla polizia locale che ci ordina di sgombrare entro 1 ora. Smontato tutto, si va in campeggio, ove nel frattempo sono arrivati il ragazzo del MORINI 250 e due ragazzi di PESARO che abbiamo già ripetutamente incontrato durante tutto il viaggio. Soliti racconti di viaggio e quattro risate. Alla sera visita di COPENAGHEN insieme a motociclisti torinesi conosciuti al campeggio, con le classiche foto alla sirenetta. Ma è già il 16 agosto, ed è nelle nostre intenzioni tornare in Italia per la domenica 21 agosto.

Cosi il giorno dopo si riparte con comodo per AMBURGO, che dista solo 320 km. Siamo però costretti a fermarci ripetutamente, soprattutto perché io già da qualche giorno sono alle prese con un grave raffreddamento, e sto parecchio male. Inoltre, come se non bastasse, la mia moto riprende a fare bizze: smette nuovamente di funzionare l'impianto elettrico, si spezza il cavo che parte dalla bobina e va alla candela e la marmitta si stacca quasi completamente dal foro di scarico della testata. Riusciamo comunque (con molto fracasso) ad arrivare ad AMBURGO prima che sia notte e a piantare la tenda in un bruttissimo campeggio pochi km dal centro della città. Mangiamo, e con le poche energie che ci sono rimaste, visitiamo la parte caratteristica della città, il quartiere S. PAOLI. Il giorno successivo, riparato alla meglio l'attacco della marmitta con filo di ferro ( niente da fare invece per il cavo del contachilometri della VESPA che si era spezzata), si riparte verso l'Italia. Una grana ci fa perdere qualche ora: io, fidarmi della autonomia di benzina che avevo, rimango a secco nel mezzo dell'autostrada dopo AMBURGO. Non sarebbe una cosa grave, se come altre volte almeno uno di noi avesse un po' di benzina nelle taniche. Ma purtroppo l'ultima tanica era appena stata vuotata nel serbatoio della VESPA. Cosi, mentre io aspetto sul ciglio della autostrada, Stefano prende la VESPA, alla prima stazione di servizio riempie una tanica, esce alla prima uscita per rientrare dalla parte opposta e ritornare poi a me con la bene amata benzina, dopo essere nuovamente uscito e rientrato in autostrada. Si riparte e si riesce comunque a compiere 320 km prima che venga buio. Si mangia e si dorme allo meglio in terra in un stazione di servizio a KASSEL.

Alla mattina alle 7 si riparte con l'intenzione di arrivare ad INNSBRUCK. Ma altre storie devono succedere: a NORIMBERGA capita che io, viaggiando davanti e con un solo specchietto retrovisore che, fra l'altro, per le vibrazioni mi dà soltanto un idea di ciò che mi segue, perdo il contatto con Stefano che si è dovuto fermare a riempire il serbatoio con la tonica di scorta. Fermatomi in una stazione di servizio ad aspettarlo, dopo 3 ore spese inutilmente a controllare il traffico sulla autostrada, decido di ripartire verso INNSBRUCK, dopo aver avvertito telefonicamente la sua famiglia. Giunto a MONACO e ritelefonato alla sua famiglia, vengo a sapere che è già a INNSBRUCK che mi aspetta. Era capitato infatti che superasse la stazione di servizio senza che ne io vedessi lui ne lui vedesse me. Fortunatamente in quelle tre ore spese ad aspettarlo sono riuscito a trovare il guasto all'impianto elettrico (un contatto carente nella scatola porta fusibile) e anche col colore de la sera riesco comunque a raggiungere INNSBRUCK. Qui il caso viene in nostro favore: sbagliatomi ad usare dalla tangenziale che circonda INNSBRUCK, percorrendo un viale che porta in centro, lo incontro che sta cercando un telefono per richiamare la sua famiglia per sapere la mia posizione. Il morale è alle stelle: ci sentiamo ormai a casa e siamo più che euforici per aver notato l'impressione suscitata in mezzo Europa dalle nostre moto bardate in tal modo strano. Cominciamo ad assaporare il trionfo del rientro, ma il caso vuole ancora metterci il naso. Proprio per colpa delle nostre moto così appariscenti, nel centro di INNSBRUCK, il conducente di una vettura che segue la VESPA, invece che guardare avanti, si volta ad osservare la mia moto che lo affianca. Tampona cosi la VESPA che si è fermata ad un semaforo rosso. Il danno è modesto e il conducente della vettura si offre di pagarlo subito di persona, ma l'incidente cala una vena grigia sulla nostra euforia. Alla notte si dorme allo meglio in una piazzola erbosa laterale alla strada per il BRENNERO.

Ripartiti alla mattina e superato il BRENNERO (non senza storie da parte dei doganieri austriaci, che giudicano pericoloso l'assetto di guida che abbiamo da 4000 km!!!), siamo finalmente in ITALIA. Qua viene il momento della separazione. A BRESSANONE infatti io dirigo verso S. VIGILIO DI MAREBBE, dove alloggio un mio amico, mentre Stefano parte con l'intenzione di fare il giro del lago di GARDA. Raggiungera' poi MONTESE (MO) nelle 12 di DOMENICA 21 AGOSTO. Io mi fermo mezza giornata a S. VIGILIO / alla mattina della domenica parto con l'intenzione di rientrare a VERICA. E mi accorgo veramente di quanto susciti impressione la nostra impresa compiuta con tali modesti mezzi: a ogni sosta nei principali sosti dolomitici (GARDENA, STELLA, PORDOI e FALZAREGO) vengo letteralmente assalito dai presenti, in specie motociclisti, che mi bombardano di fotografie e domande per sapere tutto quanto posso riguardare il viaggio, viaggio che quasi tutti aspirano di fare. Unico incidente di rilievo nello trionfale giornata è l'ennesima caduta della moto (questa volta per colpa del sole che intenerisce l'asfalto su cui poggia il cavalletto della moto) che causa gravi danni alle corna di renna, rimaste miracolosamente illese nelle precedenti cadute. Da segnalare anche la possibilità che mi si offre per sdebitarmi con la classe dei motociclisti tedeschi: sulla strada che porta ad un passo dolomitico incontro un ragazzo tedesco rimasto senza benzina. Per me, che avevo 4 taniche piene di benzina (in AUSTRIA costava meno!!) è un attimo darne il contenuto che gli permette di proseguire. Abbandonate le Dolomiti nel primo pomeriggio e attraversato, sotto gli sguardi increduli, sbigotitti e divertiti dagli abitanti dei piccoli paesini, il Veneto e la provincia di MODENA, giungo finalmente a VERICA. Il contachilometri segna da quando sono partito esattamente 9.099 km. Ma in paese mi attende una spettacolare e commovente dimostrazione di affetto e stima da parte di tutti gli amici. E per me veramente un trionfo, e coronamento di una fatica che, alla fine dei conti, ha portato soprattutto soddisfazioni.

DINO MAZZINI.




L'INCREDIBILE ELENCO DI COSE CHE AVEVA PRESO CON SE DINO PER IL SUO VIAGGIO SULLA MORINI 125 FINO A CAPO NORD

Attrezzi e ricambi per la Moto Morini 125:

Smontacatena, 1 pezzo catena, 2 false maglie _ Cinghia dentata della distribuzione _ Filo freno posteriore compreso di guaina _ Bobina accensione _ Rubinetto benzina + pezzo di tubo _ 3 fili frizione e 2 morsetti relativi _ 3 fili acceleratore e 2 morsetti relativi _ guarnizioni motore e pasta rossa Motorsil e trielina _ registro bilanciere delle valvole _ rotolino di filo ferro cotto sottile e bulloneria varia _ rotolo filo elettrico, capofili, fusibili, nastro isolante, morsetti elettrici, _ 2 camere d'aria, 4 pezze, mastice, carta vetrata _ 4 candele _ 3 lampade fanale posteriore e 2 lampade fanale anteriore _ 3 lampade indicatore di direzione, 1 lampada posizione e 1 lampada strumentazione _ pezzi di tela per riparare tuta da pioggia e mastice apposito _ rocchetto filo e ago per cucire _ spray lubrificante catena _ spray protezione contatti elettrici _ pasta lavamani in crema _ pompa a pedale _ visiera del casco di riserva _ chiavi fisse mm 4/5 - 6/7 - 8/9 - 10/11 - 12/13 - 14/17 - 18/19 - 22/24 _ chiave poligonale sagomata mm 17/22 _ chiavi esagonali a tubo mm 8 e mm 10 _ chiavi a brugola mm 2,5 - 3 - 4 - 5- 6 - 8 - 12 _ asta e crichetto avvicinamendo dadi con bussole mm 11 e 13 _ spessimetro regolazione valvole _ 2 ferri smontaggio pneumatici _ cacciavite a taglio grande e piccolo _ cacciavite a stella _ svitacandele e spazzolino pulizia candele _ chiave ghiera marmitta e regolazione sospensioni posteriori _ pinze a punta per seger pistone _ pinze _ trnchesi _ cagnetta _ forbici da elettricista _ lima tonda e lima piana _ manuale officina Moto Morini

Medicinali:

Ammoniaca _ acqua ossigenata : cotone emostatico _: spugnina _ cerotti _ cotone idrofilo _ saponetta allo zolfo _ pomata strappi e dolori reumatici _ garza _ bende elastiche _ aspirina _ collirio occhi _ autan zanzare _ bimixin disinfettante intestinale _ saridon analgesico _ buscopan dolori addominali _ crema antisettica _ pomata bruciature _ ribelfan sulfamidico antiraffreddamento _ laccio emostatico.

Materiale per campeggio:

Padella_ pentola_ fornello gas_ bombola 1/2 Kg ricaricabile _ lampada a gas :_ posate _ coltello tuttofare _ bicchiere _ moka caffè 1 persona _ accendino _ caffe _ olio _ sale _ detergente stoviglie, spugnina e asciugapiatti _ lampadina elettrica portatile _ materassino gommapiuma sottile _ sacco a pelo a mummia :_ tenda canadese da due persone in cotone _ picchetti lunghi e larghi robusti per tenda _ martello di gomma _ nylon sottotenda per terreno bagnato

Materiale vario:

Fazzoletti di carta _ gomitolo di spago _ grossa corda robusta per il traino _ Manuale fotografia _ bloc notes _ cartine geografiche (Italia. Dolomiti, Germania, Scandinavia, Finlandia, Svizzera, atlante stradale europeo)_ documenti vari :_ dizionarietto tascabile di inglese e tedesco _ pennarello grosso nero indelebile _ penna a sfera

Vestiario ed igiene personale:

telo da bagno e 3 asciugamani piccoli _ schiuma da barba _ lamette :_ dentifricio _ spazzolino _ pettine _ sciampoo _ 2 sapone liquido _ sapone per bucato _ tuta da ginnastica _ costume da bagno _ 7 mutande _ 9 calze _ 3 jeans _ 6 magliette cotone _ 2 magliette intime di lana _ 2 camicie di jeans _ 2 camicie cotone leggero _ 2 grossi maglioni invernali _ 1 giubbotto invernale in pelle grossa imbottito in piumino _ 2 paia di scarpe _ 1 giubotto leggero mezza stagione

Inoltre:

Tuta antipioggia in tela cerata di fabbricazione di mia madre _ copristivali in gomma _ guanti invernali tipo sciatore _ corpetto reni elastico per motociclisti _ serie chiavi della moto di riserva (di cui alcune al cordone al collo) _ macchina fotografica reflex Olimpus OM1 con flash e obbiettivo 50 mm _ 7 rullini foto 36 pose _ materiale manutenzione e pulizia macchina fotografica.


COME ERA RIUSCITO DINO A FAR STARE TUTTE QUELLE COSE SULLA SUA PICOLA MOTO ?

Cose che furono messe nel baule posteriore:

Giubbotto imbottito in pelle _ maglia di lana _ maglione rosso e maglione verde _ Smontacatena, 1 pezzo catena, 2 false maglie _ Cinghia dentata della distribuzione _ Filo freno posteriore compreso di guaina _ Bobina accensione _ Rubinetto benzina + pezzo di tubo _ 3 fili frizione e 2 morsetti relativi _ 3 fili acceleratore e 2 morsetti relativi _ guarnizioni motore e pasta rossa Motorsil e trielina _ registro bilanciere delle valvole _ rotolino di filo ferro cotto sottile e bulloneria varia _ rotolo filo elettrico, capofili, fusibili, nastro isolante, morsetti elettrici _ chiavi fisse mm 4/5 - 6/7 - 8/9 - 10/11 - 12/13 - 14/17 - 18/19 - 22/24 _ chiave poligonale sagomata mm 17/22 _ chiavi esagonali a tubo mm 8 e mm 10 _ chiavi a brugola mm 2,5 - 3 - 4 - 5- 6 - 8 - 12 _ asta e crichetto avvicinamendo dadi con bussole mm 11 e 13 _ spessimetro regolazione valvole _ 2 ferri smontaggio pneumatici _ cacciavite a taglio grande e piccolo _ cacciavite a stella _ svitacandele e spazzolino pulizia candele _ chiave ghiera marmitta e regolazione sospensioni posteriori _ pinze a punta per seger pistone _ pinze _ trnchesi _ cagnetta _ forbici da elettricista _ lima tonda e lima piana _ manuale officina Moto Morini - serie chiavi riserva moto

Cose che furono messe nella borsa sul portapacchi anteriore fissato allo sterzo:

2 camere d'aria, 4 pezze, mastice, carta vetrata _ 4 candele _ 3 lampade fanale posteriore e 2 lampade fanale anteriore _ 3 lampade indicatore di direzione, 1 lampada posizione e 1 lampada strumentazione _ pezzi di tela per riparare tuta da pioggia e mastice apposito _ rocchetto filo e ago per cucire _ spray lubrificante catena _ spray protezione contatti elettrici _ pasta lavamani in crema _ pompa a pedale _ visiera del casco di riserva_ Ammoniaca _ acqua ossigenata : cotone emostatico _: spugnina _ cerotti _ cotone idrofilo _ saponetta allo zolfo _ pomata strappi e dolori reumatici _ garza _ bende elastiche _ aspirina _ collirio occhi _ autan zanzare _ bimixin disinfettante intestinale _ saridon analgesico _ buscopan dolori addominali _ crema antisettica _ pomata bruciature _ ribelfan sulfamidico antiraffreddamento _ laccio emostatico_ Giacca e pantaloni antiacqua impermeabili _ copristivali e guanti.

Cose che furono messe nella borsa sul serbatoio:

Padella_ pentola_ fornello gas_ bombola 1/2 Kg ricaricabile _ lampada a gas :_ posate _ coltello tuttofare _ bicchiere _ moka caffè 1 persona _ accendino _ caffe _ olio _ sale _ detergente stoviglie, spugnina e asciugapiatti _ lampadina elettrica portatile _ Fazzoletti di carta _ gomitolo di spago _ Manuale fotografia _ bloc notes _ cartine geografiche (Italia. Dolomiti, Germania, Scandinavia, Finlandia, Svizzera, atlante stradale europeo)_ documenti vari :_ dizionarietto tascabile di inglese e tedesco _ pennarello grosso nero indelebile _ penna a sfera _

Cose che furono messe nei portapacchi laterali posteriori:

materassino gommapiuma sottile _ sacco a pelo a mummia :_ tenda canadese da due persone in cotone _ picchetti lunghi e larghi robusti per tenda _ martello di gomma _ nylon sottotenda per terreno bagnato _ corda per il traino

Cose che furono messe nella valigia "grande" sulla sella al posto del passeggero:

7 mutande _ 9 calze _ 2 jeans _ 5 magliette cotone _ 2 magliette intime di lana _ 2 camicie di jeans _ 1 camicie cotone leggero _ 1 paia di scarpe _ 1 pezzo sapone bucato.

Cose che furono messe nella valigia "piccola" sulla sella al posto del passeggero:

telo da bagno e 3 asciugamani piccoli _ schiuma da barba _ lamette :_ dentifricio _ spazzolino _ pettine _ sciampoo _ 2 sapone liquido _ sapone per bucato _ tuta da ginnastica _ costume da bagno

Cose che furono messe legate alla meglio sopra alle valigie appoggiate alla sella:

La borsa della macchina fotografica.
Inoltre, al ritorno, 5 paia di corna di renna, così sistemate: 2 paia davanti legate al portapacchi insieme alla "targa" ricordo staccata dall'ostello di NordKapp, 3 paia dietro (di cui una molto grande) legate su tutto il resto.


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TABELLA DI VIAGGIO.

 

TAPPE DI ANDATA


Verica (MO)

Partenza ore 20.00

24 luglio

650 km

Di notte, bel tempo

SALISBURGO

Campeggio

Arrivo
ore 8.00

25 luglio

Partenza
ore 9.00

28 luglio

29 luglio

1260 km

Con traghetto 1 ora, in parte di notte, anche pioggia

COOPENAGHEN

Campeggio

Arrivo
ore 15.00

Partenza
ore 15.30

30 luglio

31 luglio

620 km

Con traghetto 20 min, in parte di notte, bel tempo

OSLO

Campeggio

Arrivo
ore 7.30

Partenza
ore 12.00

01 agosto

200 km

Sempre pioggia

LILLEHAMMER

Ostello gioventu

Arrivo
ore 17.30

Partenza
ore 10.00

02 agosto

445 km

Sempre pioggia

LEVANGER

Ostello gioventù

Arrivo
ore 20.10

Partenza
ore 10.40

03 agosto

407 km

Sempre pioggia

MO I RANA

Ostello gioventù

Arrivo
ore 18.50

Partenza
ore 9.40

04 agosto

424 km

Con due traghetti di 15 e 25 min, molto nuvoloso, no piove

NARVIK

Campeggio

Arrivo
ore 18.40

Partenza
ore 6.00

05 agosto

530 km

Molto nuvoloso, no pioggia

ALTA

Ostello gioventù

Arrivo
ore 16.50

Partenza
ore 12.00

06 agosto

201 km

Con un traghetto di 45 min, nuvoloso e vento fortissimo

Camping NORDKAPP

Ostello gioventù

Arrivo
ore 17.00

Partenza
ore 14.30

07 agosto

25 km sterrato

Sempre pioggia e forte vento

NORDKAPP

Arrivo
ore 15.45

 

TAPPE DI RITORNO


NORDKAPP

Partenza
ore 17.30

07 AGO

25 km sterrato

Sempre pioggia, forte vento.

Camping NORDKAPP

Ostello gioventù

Arrivo
ore 18.30

07 agosto

Partenza
ore 12.00

08 agosto

331 km

Sole ma forte vento

INARI

Ostello gioventù

Arrivo
ore 22.00

Partenza
ore 11.30

09 agosto

343 km

sole

ROVANIEMI

Campeggio

Arrivo
ore 20.00

Partenza
ore 14.00

11 agosto

12 agosto

831 km

Nuvoloso, sole, in parte di notte.

HELSINKI

Campeggio

Arrivo
ore 8.00

Partenza
ore 18

13 agosto

14 agosto

0 km

Traghetto Helsinki - Stoccolma

STOCCOLMA

Ospitato in casa

Arrivo
ore 9.00

Partenza
ore 10.40

15 agosto

16 agosto

610 km

Nuvoloso, Sole, vento, in parte di notte

COOPENAGHEN

Campeggio

Arrivo
ore 01.00

Partenza
ore 13.00

17 agosto

319 km

Sole

AMBURGO

Campeggio

Arrivo
ore 21.00

Partenza
ore 14.30

18 agosto

318 km

Sole

Autogrill autostrada vicino KASSEL

Su una panchina sotto le stelle

Arrivo
ore 20.00

Partenza
ore 07.15

19 agosto

639 km

Sole

INNSBRUCK

A lato strada sotto le stelle

Arrivo
ore 21.00

Partenza
ore 9.00

20 agosto

115 km

sole

S.Vigilio di Marebbe

Ospitato da amici

Arrivo
ore 12.00

Partenza
ore 15.00

21 agosto

480 km

Sole, nuvoloso.

VERICA (MO)

A CASA

Arrivo
ore 21.00


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